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friend of the month: Vasilij Grossman "Life and Destiny"

sabato 31 gennaio 2009

(Un)Safe as Milk

Sulle proprie gambe, nella sua vita di gay vestito di stoffe pesanti Milk è insoddisfatto. Anzi, meglio, è operistico ma a basso volume. Lancia un invito ad un giovane ricciuto in stileAmericanPasolin con lo stesso biancore delle mattonelle della metropolitana che assistono all'abbocco. Si lascia spiaccicare la torta in faccia e fa discorsi da gay. Arriccia anche un pò la bocca, le spalle e il culo in modo magistrale. Insomma, Sean Penn potrebbe essere Milk. Così come la storia che racconta potrebbe essere quella veramente accaduta. Anche se viene da chiedersi: Ok, lui è diventato anche UN simbolo di una certa battaglia omosessuale (già perchè le lesbiche, fatta eccezione per UNA che si dimostra sospettosamente collaborativa e molto poco tracciata, non ci sono), ma fa così tanto casino solo per una carica di consigliere comunale?
Certo la finzione cinematografica ci ha avvertiti da sempre del suo esser costretta a "esagerare" e universalizzare, rendendo una piccola storia un monile enorme da appendere sul cuore e nel ricordo di ciascuno.
Ma il ruolo di questo film non è chiaro: tutti emergono tanto come privati e sembrano vivere il ruolo pubblico come la naturale prosecuzione di gesti minori (l'aver aperto un negozio in una zona topica, nel caso di Milk). Il protagonista in fondo non fa che schiacciar tutti, compreso quello che diventerà il suo assassino, perchè è in corsa, per una corsa che lui per primo non avrebbe capito bene solo poco tempo prima. E il film ha la pecca enorme, a mio avviso, di non sapere sfruttare i propri tempi adeguatamente per descriverci questo cambiamento importante, che lì sembra passar solo per i vestiti e i capelli lunghi ( noooo, per il giovane amante, direte voi, ma senza convincermi troppo).

Insomma chi diamine era MilK? E che ruolo ha avuto nel movimento gay? Forse quello di non dar retta ai consigli e alle cautele di due ricche checche trasferite nella terra del sole?
C'è qualcosa che non mi convince, qualcosa che manca. Qualcosa che non dovrebbe succedere con un regista così "mestierato".

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